A volte è meglio tacere

Role con Kyrios

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  1. =Erin=
     
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    Fisico: Sano
    Psiche: Rilassata
    Tecniche Usate://
    Magie Usate://
    Note://
    Abbigliamento: Porta top, pantalini, stivali e un cappotto con cappuccio. Tutto nero
    Armi: Katana bianca con disegnato sul fodero un drago stile giapponese dorato.


    Haru arrivò alla taverna quando erano le prime ore del pomeriggio. Per tutta la mattina se n’era stata a gironzolare per la cittadina per capire quali fossero i posti migliori in cui comprare oggetti e armi vari. Si era inoltre informata su possibili alloggia. Arrivare in paese durante le prime luce dell’alba non era certo una cosa utile, visto che nessuno sembrava molto intenzionato a darle retta.
    Pian piano le strade della città si erano popolate e quando i primi occhi curiosi avevano accennato a posarsi sul suo volto, la giovane aveva alzato il cappuccio del cappotto, infilando anche le mani nelle tasche.
    Come ultima tappa prima di andare alla ricerca dei un alloggio scelse una taverna non molto popolata. Fermarsi in posti poco affollati le avrebbe permesso di togliersi il cappuccio e di non essere fissata troppo.
    L’interno della locanda era accogliente e soprattutto caldo. Degli uomini erano seduti ad un tavolo poco lontano, intenta a giocare a qualche gioco d’azzardo, altri se la ridacchiavano bevendo boccali di alcol, altri mangiando le specialità della casa. Le uniche donne all’interno di quel luogo erano le cameriere.
    Si tolse il cappuccio solo quando andò a sedersi al bancone, ordinando un semplice bicchiere d’acqua e qualcosa da mangiare.
    Cercò di tenere gli occhi bassi, in modo tale che il barman non iniziasse a farle stupide domande o si allontanasse intuendo la sua effettiva natura da draconico. Odiava da morire quei momenti di paura infondata. Certo, forse il fatto che non sorridesse mai poteva farla sembrare minacciosa, ma non aveva tempo da perdere nell’uccidere o maltrattare il primo essere umano di passaggio. Nemmeno la vendetta l’aveva interessata anni addietro.
    Rimase tranquillamente seduta sullo sgabello, a pensare ai fatti suoi e ascoltando la musica del piccolo gruppetto posizionato a poca distanza da lei.
     
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  2. Kyrios
     
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    1° post (scrivo in 1a persona)

    Fisico: Sano
    Psiche: Turbata sempre sull'attenti
    Tecniche Usate://
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    Note://
    Abbigliamento: Veste completa nera e anfibi
    Armi: kris con impugnatura lavorata

    All'interno della città ero cieco, non sapevo dove fossero gli edifici, non sapevo di chi mi potevo fidare, non avevo orientamento. Le persone mi passavano affianco, sentivo i loro odori, chi troppo acre, chi aveva un buon odore, chi odorava da cibo, magari qualche cuoco, chi odorava da pesce qualche pescatore. Era la mia sensibilità maggiore l'olfatto, allevato in una foresta cercando di fronteggiare madre natura. Potevo contare solo su quello visto chi la mia vista era praticamente inutile. Ogni volta che mi si avvicinava qualcuno, mi spostavo bruscamente come se fossero infetti dalla peste, avevo paura della civiltà. Vidi uno stabile dove affiorava un sacco di gente, provai ad entrare, ma fui troppo brusco: le persone sedute ai tavoli mi fissarono, il silenzio e l'incertezza preserò il posto del caos e divertimento. Mi avvicinai al bancone, qui gli odori si mescolavano, gli uomini puzzavano da bevande alcoliche e le cameriere profumavano di rose. Ma un odore tra gli altri si distingueva di più di tutti, una creatura molto rara e non ben vista nelle civiltà di umani. Per quanto ne sapevo nella natura erano creature che avevano le sembianze umane, ma simile al re delle bestie magiche: i draghi.
    Nella natura non ci avevo mai dato peso ma nel villaggio nessuno odorava così, quindi una rara forma di vita, sicuramente difficile da trovare in posti civilizzati...che mai cerchiamo entrambi per essere usciti dai nostri habitat? Mi avvicinai a lei con un passo leggero come fanno solo i druidi ed gli elfi e le dissi su un orecchio:

    -E' difficile trovare un mezzo drago in mezzo alla civiltà?-
     
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  3. =Erin=
     
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    Fisico: Sano
    Psiche: Irritata
    Tecniche Usate://
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    Abbigliamento: Porta top, pantalini, stivali e un cappotto con cappuccio. Tutto nero
    Armi: Katana bianca con disegnato sul fodero un drago stile giapponese dorato.

    Il posto che, fino a qualche ora prima, sembrava il posto ideale in cui starsene tranquilli e senza fastidi, ora si era trasformato in un vero e porprio covo per ubriaconi e stupidi comportamente. Verso le 5 del pomeriggio una gran massa di persone aveva fatto irruzione in quel bar, giusto in tempo per assistere ad uno spettacolo di can can. Ragazze che a passi di danza sollevavano le gonne lasciando intravedere la biancheria intima. Che strana modo di divertirsi. Certo, sapeva che quello era un tipo di ballo, ma quello che rendeva la situazioni ridicola, noiosa e irritante erano i fischi e gli apprezzamenti poco consoni che veni lanciati a quelle povere ragazze.

    Se fossi io gli avrei già tirato un tacco in fronte. Stupidi ubriaconi

    Si voltò nuovamente verso il barman che, con stupore della giovane draconica, aveva un volto tutt'altro che d'approvazione.

    Un'altro biacchiere d'acqua per favore

    Venne subito servita, ma nella calca del momento, forse per la spinta di qualche nuovo arrivato troppo impaziente di vedere quello spettacolo, un uomo la urtò facendole cadere il bicchiere di mano. Inevitabilmente l'acqua fuoriuscì dal contenitore non appena quest'ultimo, urtando contro il legno del bancone, andò in frantumi.
    Haru si trattenne dall'impulso di mollare un sonoro ceffone a quell'uomo, mantenendo la calma. Non sopportava in alcun modo gli odioti, e ancor più gli idioti ubriachi.
    Ad un tratto sentì qualcuno avvicinarsi più del dovuto e una voce sussurrarle delle parole ben udite fra il frastuono generale.
    D'istinto raccolse un pezzo di vetro del biacchiere dal bancone, abbastanza piccolo da non essere visibile , ma grande abbastanza da poter ferire. Si voltò verso la voce puntandogli il vetro alla gola. Da lontano chiunque avrebbe potuto fraintendere.
    Si ritrovò davanti un ragazzo dai capelli argentei e un occhio di un rosso particolare, con striature nere.
    Dopo pochi istanti di silenzio abbassò il vetro, vedendo il barman avvicinarsi per pulire.

    Odio che mi si avvicini troppo. Vedi di non confondermi con una di quelle ragazze di poco conto ... tipo strano

    Tornò a sedersi sullo sgabello, tenendo l'occhio color del ghiaccio dalla parte del giovane.
     
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  4. Kyrios
     
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    Fisico: Sano
    Psiche: Incuriosito
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    Abbigliamento: Veste completa nera e anfibi
    Armi: kris con impugnatura lavorata

    Sentii solo il frastuono del bicchiere che mi ritrovai in una posizione scomoda, un vetro come un coltello puntato alla gola, poco nobile per avere quei stupendi occhi. La ragazza fu molto chiara, ma ero incuriosito dall'essere. Continuava a scrutare ogni piccolo movimento che facevo, era molto infastidita dalla mia presenza.

    -Se fosse per me ti toglierei quegli occhi magnifici mezza donna ma non toglierei nulla all'insieme a tale bellezza- dissi ad alta voce.

    Capii che era infastidita perchè avevo trovato il suo punto debole, la sua razza, non tanto il bicchiere rotto o qualsiasi altro movimento che facessi. Era talmente bello il viso scorto sotto quel cappuccio. Fino a quando un uomo senti la conversazione che feci e scrutandola per bene le provò a togliere il cappuccio e...
     
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  5. =Erin=
     
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    Fisico: Sano
    Psiche: Molto Irritata
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    Armi: Katana bianca con disegnato sul fodero un drago stile giapponese dorato.


    L'essere stata scontrosa e glaciale nei confronti di quel tipo non sembrava aver fruttato molto. Haru si era voltata di nuovo verso la fila di bottiglie di liquori dietro il bancone, portando una mano a pugno sulla guancia per appoggiarvici.
    Quel ragazzo aveva un occhio rosso proprio come i suoi, tranno per le striature nere tanto particolari. L'altro invece, attraversato da una cicatrice era chiuso.
    Come se Haru non avesse fiatato il ragazzo continuò a parlare, accennando ai suoi occhi. Peccato che quello scemo avesse deciso di parlare a così alta voce.
    Di scatto, dopo essersi fatta scappare un'espressione seccata, Haru tirò sul il cappuccio per proteggersi da quegli sguardi curiosi che si era subito fatti capolino fra la folla.

    Se non si cuce quella bocca, ci ficco dentro una bottiglia


    Senza che se ne potesse accorgere un uomo le si era avvicinato di spalle, cercando sfilarle il cappuccio in in modo goffo. Riuscì appena in tempo a scostarsi, facendo si che l'individuo cadesse sullo sgabello.

    Ma che gentile! Signor Barman, quest'uomo si è gentilmente offerto di pagarmi le ordinazioni fatte. Arrivederci

    Si allontanò di poco, per poi bloccarsi in mezzo al marasma e tornare al giovane che tanto si era interessato alla sua natura. Gli si avvicinò più del dovuto, puntandogli l'indice a pochi centimetri dal naso. Il tono di voce era passato ad un tono notevolmente più irritato

    Il fatto che una persona vada in giro con un cappuccio in testa, non ti sembra strano in una giornata di sole! Speravo di starmene tranquilla, invece un idiota si è messo a blaterare dei miei occhi e della mia natura in mezzo ad un bar pieno di ubriaconi.... Ah! E se tu non l'avessi capito, l'idiota sei tu, sottospecie di , di ... ACCIDENTI! Che fastidio. Lasciamo stare. Mi chiedo perchè io stia perdendo ancora il mio tempo.

    Ne erano passati di giorni da quando aveva incontrato una persona in grado di farle perdere le staffe in quel modo. A grandi passi uscì dalla taverna avviandosi verso le zone periferiche di quella cittadina. Aveva visto un piccolo bosco poco distante, lontano dal marasma generale. Per quella notte si sarebbe accontentata di dormire alla ghiaccio. Doveva trovare dei soldi se voleva alloggiare da qualche parte

    L'ho sempre detto che gli idioti sono irritanti.Non so perchè non gli ho tirato un pugni in faccia!
     
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  6. Kyrios
     
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    Fisico: Sano
    Psiche: Molto Incuriosito
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    Armi: kris con impugnatura lavorata

    La mezza donna appena espresso tale commento, andò di matto, non avevo mai visto un tale rigore, nel lasciare da irritati un locale, forse perchè era un delle prime volte che entravo in un locale? Mah apparte questo piccolo annedoto, l'insieme delle incongruenze della donna e me iniziarono a concretizzarsi. Estrassi la spada e un cadavere di lepre che usavo come cibo, li misi sul bancone e con un colpo secco lo tagliai in due parti. Il taglio non fece schizzare il sangue dell'animale ma bensì ne lasciò un piccolo rivolo sulla base del bancone.

    -Tieni è il pagamento per avere dato da bere a quella donna!-

    Presi la spada, la asciugai dal sangue, la rinfoderai. Sotto lo sguardo incredulito delle persone nella sala uscii senza nessun timore.
    In strada c'era ancora la donna, la mezza donna, direi, dagli occhi di ghiaccio. Richiamai la mia piccola fenice, Eden e la feci svolazzare mezza infuocata attorno alla draconica:

    -Draconica quale compostezza nell'evitare l'incrocio del mio sguardo, io un animale della foresta e un essere talmente raro che si direbbe quasi estinto...Cos'ho meritato per attirare i tuoi occhi di ghiaccio su di me. Sono così preziosi...-

    Il problema di che successe dopo non dipendeva proprio da me ma dalla mia piccola fenice ancora instabile: si avvicino alla donna se un pezzo del cappuccio prese fuoco...ops la richiamai subito prima che la strangolasse.

    -Scusa è ancora instabile ed è una piccola fenice giocherellona e curiosa. Una come te l'aveva solo intravvista poche volte...-
     
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  7. =Erin=
     
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    Fisico: Sano
    Psiche: Molto Irritata
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    Ormai erano arrivati fuori dal perimetro della città e le case erano andate via via a scomparire, proprio come il sole dietro all'orizzonte, lasciando il posto ad una luna piena che illuminava quasi come una lanterna gigante.
    Dietro di se Haru non sentiva un passo pesante, ma era cerca che quell'uomo irritante la stesse seguendo ancora. Che avesse a che fare con quel signorotto che aveva ucciso da giovane? Impossibile, nessuno era mai andato a cercarla per quel motivo. In fondo quel vecchio non aveva mai avuto molti amici o parenti.
    Ad un tratto un bagliore rosso le sfrecciò davanti al viso, costringendola a bloccarsi. Vide del fumo provenire da chissà dove e , un'attimo dopo, si ritrovò a tamponare il cappuccio del giubotto prima che le fiammelle si propagassero.
    Per fortuna la stoffa non aveva preso fuoco immediatamente. Guardò il danno, che tutto sommato era minimo, e si voltò verso il ragazzo che continuava a parlarle.
    Subito gli occhi della ragazza corsero al cucciolo di fenice che , tutto contento, svolazzava intorno al ragazzo.

    Allora ... cerchiamo di chiarire una volta per tutte questa situazione. Odio quando le persone non si fanno gli affaracci loro, ma ancor più odio quelli che cercano in ogni modo di focalizzare l'attenzione sui miei occhi. Il fatto di averne uno blu e uno rosso mi ha creato non pochi problemi in passato, ed è per questo motivo che in quella locanda cercavo di non dare troppo nell'occhio. Poi arrivi tu e, non solo sventoli ai quattro venti il fatto che io sia una draconica, ma continui a sottolineare i miei occhi.
    Il succo del discorso è questo: che-cosa-vuoi-da-me? Sono una draconica, si! Piacere di averti conosciuto! Ora ... posso starmene da sola, in tranquillità? Se hai bisogno di qualcosa dillo subito senza girarci troppo intorno!


    Edited by =Erin= - 23/2/2013, 01:45
     
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  8. Kyrios
     
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    Fisico: Sano
    Psiche: Cauto ma audace
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    Armi: kris con impugnatura lavorata

    All'improvviso la donna accortasi che il cappuccio le andava in fiamme, andò completamente di matto: inizio a spiacicarmi in faccio metà del suo passato e di chi era e che razza fosse, non capivo che problemi le dava far sapere agli altri chi fosse...

    - Bla,bla, bla che palle con sto draconico, non sai dire altro di meglio. Non puoi dire guarda la mai giubba nera come l'hai bruciata? Invece no, si hai ragione sono una draconica e bla bla bla...sei penosa, neppure l'orgoglio di essere diversa dalla massa, non ti fa essere migiore di me?-

    Ero pronto, lo scontro era imminente, era arrivata sul punto di scoppiare, era presa in giro, non solo se stessa, ma l'intera razza, almeno così vedrò la leggendaria difesa di queste creature così vicine all'evocazione ideale: il drago.

    -Hai così tanta paura della gente da non saper neppure che cosa vali te, probabilmente non sei riuscita nepure a percepirmi finche camminavo dietro di te, non sarebbe un caso, se poi sei psicologicamente così alterabile, sei maggiormente più facile da uccidere, vuol dire che vedrò con i miei occhi se sei veramente una draconica...il premio sono i tuoi occhio, è un tesoro che sono disposto a togliere se qualcuno non li merita...-

    Il kriss iniziò a brillare, lo estrassi e marchi runici e druidici apparvero nella lame, ciò stava a significare che l'animo della ragazza aveva accettato la sfida, ma non aveva ancora enunciato la sua scelta...sorrisi in modo maligno. Ciò che successe poi fu ancora più assoluto, il mio occhio sinistro vedeva di nuovo, cominciò ad aprirsi lentamente, la cicatrice si allungò diventando un marchio runico. Quattro occhi diversi tra loro, due rossi, uno ghiaccio e il mio nella mitologia chiamato Alfa Stigma il pentacolo druidico della magia...


    -Mezza donna ti sfido per avere i tuoi occhi...-
     
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  9. =Erin=
     
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    1°Post combattimento



    Fisico: Sano
    Psiche: ferma e decisa
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    Finalmente, dopo tutti quegli scatti nervosi della giovane Haru, anche il ragazzo semprò dare cenni di quella che poteva essere chiamata "natura umana". Fino a quel momento le era sembrato uno dei classici uomini presuntuosi e un po' ingenui che cercano di abbordare la prima ragazza che incontrano con complimenti e cose varie. Ora invece sembrava avere più carattere di quando ne desse a vedere.
    La riprese, rimproverandole dicendole di non vergognarsi della sua vera natura, ammesso che lei fosse veramente una draconica.
    Haru rimase immobili, tornando a calmarsi improvvisamente e incrociando le braccia. Una volta scoperta che l'ingenuità di quell'umano era solo una lieve copertura, la cosa iniziava a farsi più interessante. Iniziò a guardare il giovane per la figura che era: di certo non poteva trattarsi di alcun tipo di creatura strana. L'aspetto era quello di un umano, a parte gli occhi e i capelli dai colori decisamente particolari. Aveva letto di una malattia che procurava quelle modifiche nell'aspetto umano, ma in quel momento non le tornava all amente il nome.

    A differenza di voi umani, noi non amiamo vantarci della nostra diversità. Che io piaccia o meno alla gente, che la mia natura mi faccia amare o temere, per me non fa differenza. Per essere fieri di se stessi, non serve parlare, lo si sa e basta. Il concetto è tutto qui. Ne una parola di più ne una parola di meno.

    Fissò davvero, per la prima volta , il ragazzo negli occhi. La determinazione del carattere di Haru si poteva ben leggere in quello sguardo. Le venne poi lanciata una sfida. Doveva combattere per dimostrare ciò che era e , in palio, vi erano i suoi occhi. Perchè doveva gareggiare con un Umano per i suoi occhi.

    E' vero, non ti ho percepito, non ho sentito il tuo odore ... ma la tua presenza si. Sei un tipo particolare, non c'è che dire.


    Il giovane estrasse l'arma che fino a quel momento era rimasta appesa alle sue spalle. Un pugnale sacrificale con decorazioni runiche sulla lama. Un altro dettaglio che attirò l'attenzione della giovane fu l'occhio sinistro di lui. La cicatrice iniziò ad allungarsi non appena le palpebre si aprirono. Allora il ragazzo non era cieco, doveva trattarsi di una qualche sorta di magia.
    Di risposta Haru posò una mano sull'elsa della spada, chiudendo per un attimo gli occhi. Da quanto tempo non combatteva? Si era sempre allenata, ma non aveva mai avuto l'occasione di scontrarsi con qualcuno.
    Estrasse la spada.

    E va bene. Merito questi occhi dal momento in cui sono venuta al mondo. Vedi di non farti troppo male, Umano

    Impugnò limpugnatura con entrambe le mani e dopo essersi avvicinata di qualche passo, abbastanza da averlo vicino, fece uno scatto in corsa in avanti. Non conosceva la persona che aveva davanti e l'unica cosa che poteva fare in quel momento era cercare di capire quanto fosse veloce, i suoi riflessi e la sua avilità nell'usare il Kriss. Tentò un fendente da sinistra verso destra e dunque dal basso verso l'altro. Sapeva che stava scoprendo una buona parte del gianco sinistro, ma era pronta a rispondere con una rapida deviazione della lama nel caso in cui il nemico avesse deciso di contrattaccare all'istante.

    Edited by =Erin= - 23/2/2013, 01:30
     
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  10. Kyrios
     
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    2°post combattimento

    Fisico: Sano
    Psiche: guerrigliero
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    Abbigliamento: Veste completa nera e anfibi
    Armi: kris con impugnatura lavorata

    La ragazza era tanto scocciata da iniziare un attacco, si sentiva minacciata dall'affermazione di strapparle gli occhi, disse che li meritava, ma sicuramente ero in svantaggio, la mia lama non era come la sua, poi ero un semplice umano, non avevo strani bonus al livello di scaglie o potenziale in più. Ero solo un semplice umano, senza nessun potere fino ad ora. Il mio apprendimento era appena iniziato e tanto dovevo ancora imparare, questa era una di quelle prove.
    Appena vidi la ragazza impugnare la lama con due mani, capii subito che il combattimento non era solo iniziato ma bensì l'attacco che sarebbe arrivato sarebbe stato al quanto forte e devastante. Inoltre il mio piccolo Eden era ancora li che svolazzava, lo accarezzai e gli feci cenno di svolazzare più in alto perchè la battaglia sarebbe stata cruenta e non adata al suo livello e compito di compagnio di viaggio.

    -E sia mezza donna...-

    Prima che l'attacco mi raggiungesse, scrutai la zona e con la coda dell'occhio vidi un piccolo boschetto alla mia destra. Quindi si poteva usare le abilità silenziose del druido all'interno della zona boschiva, quindi avrebba avuto qualche possibilità al livello sia tattico che tecnico.
    La ragazza arrivo li davanti ai miei occhi, ci furono un paio di incroci di spada, come se ci stassimo scrutando prima di un pesante attacco. Fu velocissima, non mi accorsi del cambio della marcia, la cercai di evitare con un'acrobazia, ma la lama mi sfregiò leggermente una gamba in fase di volo, per fortuna era un graffieto, ma se avessi preso quella lama in pieno, mi avrebbe fatto a pezzi. Non sono uno spadacino ma bensi un evocatore e stratega delle zone non civilizzate.
    Dopo aver "schivato" la lama iniziai a correre verso il boschetto, appena entrato rallentai la corsa e mi confusi all'ombra, preparai una trappola rudimentale con un ramo e mi arrampicai in silenzio sull'albero soppra la trappola, in modo da sfruttare l'inerzia della caduta e l'attacco a sorpresa. La trappola era posta proprio all'entrata del bosco, dove ero passato io...vediamo se la ragazza avra il coraggio di seguirmi?

    Sono stato colpito, un graffio ma non lascio impronte di sangue anche se brucia un po', poi il sangue con la notte e le ombre non sarebbe comunque visibile credo...
     
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  11. =Erin=
     
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    2°Post Combattimento




    Fisico: Sano
    Psiche: Concentrata e Elettrizzata
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    Abbigliamento: Porta top, pantalini, stivali e un cappotto con cappuccio. Tutto nero
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    Prima di iniziare quello scontro il giovane ragazzo con un semplice cenno della mano, fece allontanare la piccola fenice. Di sicuro quell'animale, era ancora troppo piccolo per poter affrontare un combattimento. In ogni caso Haru non avrebbe mai attaccato la piccola creatura.
    Dopo alcuni colpi parati da parte del suo avversario, finalmente uno di questi andò a segno portandosi all'altezza della gamba. Il giovaane aveva valutato male l'altezza del colpo , ritrovandosi con un taglio non molto profondo. L'intenzione della draconica non era certo quella di ucciderlo. Che cosa ne avrebbe guadagnato nell'ucciderlo.
    Durante l'avvicinamento aveva notato che gli occhi del suo avversario erano guizzati in direzione della foresta.
    Una delle cose che poteva sospettare, era la sua volontà di dirigersi verso quel luogo. Gli alberi avrebbe fornito una maggior protezione e soprattuto un modo per nascondersi.
    Se non si faceva sentire su di una strada piena di pietre , sicuramente in un luogo boschivo avrebbe fatto altrettanto silenzio.

    Sa quello che fa. Non è poi così ingenuo come temevo.

    Dopo aver schivato il colpo, lo vide scattare proprio in direzione della foresta. Per essere un essere umano correva forte quel tipo.
    In pochi secondi la ragazza si ritrovò all'inseguimento del suo nemico. Quella era davvero una strana situazione: quando si allenava con il fratello non le era mai capitato di doverlo inseguire.
    Rallentò il passo solo quando fu in prossimità dei primi albero. Aveva un po' di fiatone, e di certo, entrare in quel luogo così allo sbaraglio avrebbe senz'altro aiutato il nemico. Se era andato a rifugiarsi nella foresta significava che sapeva come muoversi in posti impervi e privi di una chiara fonte di illuminazione.
    Gli occhi ormai si era abituati alla poca luce che offriva la notte e dopo aver afferrato saldamente la Katana con la mano destra , Haru iniziò i primi passi verso l'interno.
    Teneva la lama a pochi centimetri da terra, davanti a lei. Gli occhi e le orecchie sull'allerta. Nella mente cercava di immaginare tutte le possibili varianti di un attacco.
    Fu l'ennesimo passo a tradirla. Sentì le foglie e i rami spostarsi sotto i suoi piedi e , abbassando rapidamente lo sguardo vide una trappola scattare. La mente fece i calcoli più rapidamente di quanto avrebbe pensato. Se la trappola doveva destabilizzarla allora l'attacco sarebbe venuto dall'alto.
    Senza pensarci molto Haru ruotò il corpo in caduta verso l'alto e in un attimo, si ritrovò davanti il ragazzo.
    Per fortuna la sua pensata era stata giusta. Aveva pensato di attaccarla di sorpresa dall'alto e sfruttare la forza di gravità.
    Una cosa a cui però forse il ragazzo non aveva pensato era la reazione che lei avrebbe potuto avere. Infatti Haru tentò nuovamente un fendente sempre in orizzonatle per attaccare il ragazzo.
    Sbattè al suolo, sentendo per un attimo il fianto mancarle, ma cercò bene di lanciare il fendente ad un altezza tale da poter ferire il bersaglio. Se la cosa non fosse andata a sengo, sicuramente avrebbe rischiato una ferita questa volta.

    In base a quello che mi rispondi poi scrivo se mi colpisci o meno.
     
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10 replies since 20/2/2013, 19:33   105 views
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